Si intitola "Ringing Saturn", e il pianeta degli anelli è giustamente uno degli indiscussi protagonisti: la giovane e visionaria artista californiana Ariana Papademetropoulos ha scelto Casa Corbellini-Wassermann, a Milano, per la sua prima mostra italiana ospitata da Massimo De Carlo, un'esposizione in cui i dipinti diventano portali verso mondi paralleli.
La mostra di Ariana Papademetropoulos a Milano
Il titolo della mostra, visitabile sino al 19 ottobre, si ispira a “Born under Saturn: The Character and Conduct of Artists” (1963) di Margot e Rudolf Wittkower, una dissertazione sull'accogliere l'eccentricità che arrivò a distinguere l'abile artigiano, che lavorava sotto il segno del veloce Mercurio, dagli artisti, identificati invece con il misterioso e cupo Saturno, il pianeta che governa il magnetico Capricorno e l'estroso e creativo Acquario.
Calcolatori
I pianeti giocano insomma un ruolo fondamentale nell'arte di Papademetropoulos, la cui visione spazia dalla mitologia alla femminilità fino agli archetipi psicologici junghiani. L'artista gioca con il contrasto tra le diverse nature di Mercurio e Saturno per dare vita a dipinti realizzati nello stile degli antichi maestri, esplorando una dimensione ultraterrena che segna i confini estremi della fascinazione della società contemporanea per la metafisica e l'astrologia. In ogni dipinto offre la sua interpretazione della bolla sensoriale che contiene e limita le realtà che percepiamo, e la storia delle origini di ogni singola opera non è mai singola, ma nasce dal dialogo tra Papademetropoulos e una medium, tra mondi visibili e invisibili.
Uno sguardo sull'astrologia tra psiche, scienza e fisica
Il genere potrebbe dunque essere definito "psichico-specifico", evocato dalle conversazioni tra l'artista e Wendy, una nota medium spirituale di Los Angeles che con le sue visioni prova a dare forma e corpo al regno metafisico di Papademetropoulos. Il risultato sono dipinti che riproducono pianeti che precipitano nell'abisso, bolle di sapone giganti che fluttuano leggere su cave sulfuree, spettrali animali da salotto, sensuali corpi femminili ammaliati da incantesimi.
La giovane artista cammina in bilico tra iperrealismo e surreale, in risposta a una realtà percepita come demistificata dal progresso tecnologico e danneggiata dalla crisi ecologica: la pittrice prova a ricollegarsi, e a ricollegare chi osserva le sue opere, con il mistero e l’ignoto, lasciando trapelare l’influenza dell’occulto e dell’esoterismo, radicata nella cultura californiana fin dalla prima metà del XX secolo, seppure in modo leggero e ironico.
Nelle sue opere Papademetropoulos dissemina riferimenti all’alchimia, alla mitologia e alla psicoanalisi, creando un ricco tessuto simbolico che invita all’esplorazione e alla libera interpretazione. L'installazione alla fine della mostra svela il gioco di parole del titolo e completa l'esperienza espositiva: tre telefoni vintage a gettoni inseriti in strutture a forma di conchiglia e provenienti dal Tropicana, un casinò in disuso di Las Vegas, consentono ai visitatori di ascoltare le conversazioni tra Ariana e la sua sensitiva Wendy, rivelando, in modo sia divertente che intimo, la fonte dei soggetti raffigurati nei dipinti.
"Ringing Saturn", curata dallo storico d'arte Arturo Galansino, è quindi strutturata come un'esperienza immersiva nell'universo visivo e concettuale dell'artista, che invita a esplorare mondi oltre il visibile e a riscoprire la magia nascosta nella quotidianità.
L'artista sfida lo spettatore a mettere in discussione le sue percezioni della realtà, invitandolo a riconnettersi al suo senso di meraviglia e ricordando il potere trasformativo
Chi è Ariana Papademetropoulos
Un talento in ascesa, quello di Papademetropoulos, che ha conseguito una laurea in arti visive al California Institute of the Arts nel 2012 e ha proseguito gli studi all'Universität der Künste di Berlino.
Nel 2021, ha curato e partecipato alla mostra immersiva "The Emerald Tablet" presso Jeffrey Deitch a Los Angeles. Le sue opere sono state esposte negli Stati Uniti e a livello internazionale, dall'Institute of Contemporary Art di Miami alla Galerie Max Hetzler a Berlino, dalla Vito Schnabel Gallery di New York a Manifesta a Marsiglia passando per la Soft Opening di Londra e The Breeder di Atene.
Nel 2023 ha presentato un film commissionato dal Musée du Louvre, e l'esperienza italiana è destinata a crescere: oltre alla mostra milanese, sta preparando alcuni progetti con Villa Medici, a Roma.