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A settembre è tempo di “decluttering mentale”: come ripartire liberandosi di ciò che non serve più

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Proprio come accade in stanze e case affollate di oggetti, anche la mente può riempirsi di pensieri che alla lunga non servono più e bloccano. Ecco come lasciarli indietro senza rimpianti

Conservate solo ciò che vi emoziona, il resto buttatelo via senza ripensamenti”. Il consiglio è della guru del riordino, Marie Kondo, ed è una massima di decluttering che si può applicare non soltanto alla casa (o a qualsiasi altro ambiente che necessita di ordine), ma anche a noi stessi.

Spesso infatti ci portiamo dietro pensieri che non servono ad altro che ad appesantire, rimanenze di situazioni passate di cui non siamo ancora riusciti a liberarci per questioni prettamente emotive e di abitudine, ma che ormai non ci servono più. Ed è qui che entra in campo il “decluttering mentale”, una pratica che può essere utile al rientro delle vacanze, a settembre, per ripartire più leggeri e motivati. 

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Il decluttering emotivo, o decluttering mentale, è un modo per raggiungere maggiore consapevolezza e avviare un percorso di crescita personale che si basa sull’individuazione e il riconoscimento dei pensieri e delle emozioni che ci limitano e ci bloccano. Riconoscerli è il primo passo per affrontarli, e anche per lasciarli andare nel caso in cui non servano più. I pensieri possono insomma accumularsi e diventare pesanti, proprio come gli oggetti in valigia, e lasciare qualcosa indietro è importante per riprendere a viaggiare più leggeri. Ma come fare? Ecco alcuni consigli pratici per iniziare settembre all’insegna del decluttering mentale.

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Iniziare dall’ambiente

“Ordine fuori è ordine dentro”, dicono i più precisi e rigorosi. E anche se può sembrare semplice, è vero che il disordine esterno si riflette anche sullo stato d’animo. Vivere in un ambiente pieno di cose e disordinato può influire molto sull’ordine mentale: pile di piatti sporchi o panni da lavare o piegare, sedie su cui si accumulano abiti, sono tutti elementi di disturbo che contribuiscono ad alimentare la sensazione di “incompiuto” e alimentano lo stressa di “fare”. Il decluttering mentale inizia dunque da quello fisico, e ciò riguarda anche oggetti che richiamano situazioni del passato e riportano alla mente ricordi sgradevoli o dolorosi. Meglio toglierli dalla vista, il che significa che li si può banalmente riporre in una scatola se non si è ancora pronti a gettarli via.

Tenere un diario

Un diario è un ottimo strumento per riversare i propri pensieri su carta e vederli davanti agli occhi, razionalizzandoli e limitando l’influenza che hanno quando risuonano nella mente. Si può usare per annotare preoccupazioni, paure, speranze, obiettivi e sogni. È una sorta di “mappa” che aiuta a tenere la strada all’interno e all’esterno, differenziando tra presente, passato e futuro e distinguendo tra ciò che davvero è e cioè che è invece emozione e sensazione. 

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Fare un elenco di ciò che spaventa o appesantisce

Scrivere e mettere nero su bianco ciò che ci spaventa e ci blocca è molto utile per iniziare a lavorarci e a lasciarlo andare. Che si tratti di un nuovo lavoro, questioni relazionali, amicizie o rapporti interrotti, è il momento di affrontare eventuali problemi o nodi, risolverli e lasciarseli alle spalle. Vederli scritti su carta, e tracciare una linea su quelli gestiti, aiuta ad andare avanti con rinnovato vigore ed energia.

Stop al multitasking

Anche se il multitasking è ormai prerogativa fondamentale nella frenetica vita di tutti i giorni, a volte è necessario rallentare e concentrarsi su un solo compito alla volta. Riordinare richiede metodo e concentrazione, anche (soprattutto) a livello mentale: individuiamo le priorità e concentriamoci su quelle senza disperdere energie in tante cose.

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Tregua digitale

Telefoni, computer, smartwatch e tablet inviano continuamente notifiche per tenerci il più connessi possibile. In periodo di decluttering, però, è bene disattivare quelle che non sono importanti e necessarie (per esempio quelle dei social network, tanto per citare un esempio) e tenere solo quelle indispensabili. In questo modo la nostra attenzione sarà maggiormente focalizzata sul qui e ora concreto, più che sul mondo digitale.

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Cercare (e coltivare) una passione

Anche la mente più razionale e concreta ha bisogno ogni tanto di dedicarsi ad attività che sono prettamente piacevoli. In questo modo si allenta lo stress e si fa spazio per sensazioni positive e immediate: cercare e coltivare una passione, che sia il canto, la pittura, la danza o altro, è utilissimo per ritagliarsi momenti di tregua, ricaricare le energie e disfarsi, almeno in quei momenti, di incombenze, impegni e preoccupazioni. Almeno per quell’ora (o anche meno) che si ha a disposizione e su cui si sceglie di investire.

Essere consapevoli di ciò che ci circonda

La consapevolezza è il primo requisito per iniziare a fare decluttering. Accorgersi di ciò che ci circonda, soprattutto del bello, è necessario per notare ciò che è funzionale e fa stare bene e anche ciò che non è funzionale e causa malessere. E da qui poi partire per cercare di eliminarlo e lasciarselo alle spalle.

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